
Patrocinio a spese dello Stato
Ove ricorrano le condizioni di legge – reddito imponibile ai fini dell’imposta personale sul reddito, risultante dall’ultima dichiarazione, non superiore al limite di reddito stabilito dall’art. 76 TUSG (attualmente pari a euro 13.659,64, D.M. 22/04/2025, G.U. 11/07/2025) – i soggetti interessati potranno beneficiare dell’ammissione al patrocinio a spese dello Stato (c.d. “gratuito patrocinio”).
Tale forma di assistenza legale serve per garantire la difesa in giudizio a chi ha un basso reddito e non può sostenere le spese del processo.
L’istituto consente ai cittadini non abbienti, al fine di essere rappresentati in giudizio sia per agire che per difendersi, di poter nominare un avvocato e farsi assistere a spese dello Stato nelle varie fasi processuali.
È ammesso nel processo penale, nel processo civile, nel processo amministrativo, nel processo contabile, nel processo tributario ed anche nelle procedure di volontaria giurisdizione (separazioni consensuali, divorzi congiunti, ecc.).
Determinazione dei limiti di reddito
Ai fini della determinazione dei limiti di reddito, si tiene conto anche dei redditi che per legge sono esenti dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) o che sono soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta, ovvero ad imposta sostitutiva.
Inoltre, in caso di convivenza con il coniuge o con altri familiari, il reddito annuo imponibile è costituito dalla somma dei redditi annui di ciascun componente il nucleo. Tuttavia, nei giudizi civili e amministrativi si tiene conto del solo reddito personale del richiedente se l’oggetto della causa sono diritti della personalità o nel caso vi siano interessi confliggenti con quelli degli altri familiari.
Per i giudizi in materia penale è prevista l’elevazione del suddetto limite reddituale di euro 1.032,91 per ogni familiare a carico.
In caso di dichiarazioni mendaci o non veritiere, il richiedente è esposto a gravi responsabilità penali, sanzionate con la reclusione (da 1 a 5 anni) e con multa da euro 309,87 a euro 1.549,37.
Destinatari
Nel rispetto dei suddetti limiti di reddito, possono richiedere l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato:
- i cittadini italiani;
- gli stranieri, regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale al momento del sorgere del rapporto o del fatto oggetto del processo da instaurare;
- gli apolidi residenti nello Stato;
- gli enti o associazioni che non perseguano fini di lucro e non esercitino attività economica;
- l’indagato, imputato, condannato, l’offeso dal reato e il danneggiato che intendano costituirsi parte civile e che intendano esercitare azione civile per il risarcimento del danno o restituzione derivanti dal reato;
- il responsabile civile o chi è civilmente obbligato all’ammenda.
Aspetti particolari
Il patrocinio a spese dello Stato copre esclusivamente l’attività difensiva svolta nell’ambito del processo e le attività ad essa strettamente necessarie e propedeutiche. Restano invece a carico dell’assistito le prestazioni extragiudiziali autonome, non collegate o non indispensabili al procedimento.
La delibera di ammissione al patrocinio a spese dello Stato riguarda unicamente la difesa nel procedimento indicato, comprensivo dei suoi gradi e articolazioni, e non estende il beneficio ad altri giudizi.
L’Avvocato Teresa Capasso è iscritta negli Elenchi degli Avvocati del Foro di Velletri abilitati al patrocinio a spese dello Stato nell’ambito del Diritto Civile, del Diritto Penale, del Diritto di Famiglia e della Volontaria Giurisdizione.
Informazioni specifiche su elenchi avvocati, procedure e modulistica in uso presso l’Ordine degli Avvocati ed il Tribunale di Velletri possono essere reperite al seguente link.
Per ulteriori approfondimenti vedere anche “Patrocinio a spese dello Stato nei giudizi civili e amministrativi” e “nei giudizi penali” sul portale del Ministero della Giustizia.
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